Forse la prova fu in questo andare per acque
mai ferme sotto i cieli, sopra gli abissi,
incontro a porti segnati su logore mappe,
e ancora in questo snodare funi d'inganni,
chiusi dentro l'inganno che tutto include,
così seguitando le attese, le congetture.
Dunque sostiamo fra le mura e gli arredi
dicendoci eventi remoti, grovigli di storie,
il colmo amore attimo fulminante,
il nostro, il loro ultimo esteso dolore,
un canto accennando, breve come un saluto:
"..la segreta allegria
di starsene affacciato,
il cammino malcerto
nel percorso tracciato,
l'arbusto che infoglia,
il cielo che imbruna,
dentro i vetri la luna.."
- Elio Pecora -